Abbiamo letto in questi giorni delle perplessità che alcune associazioni di categoria hanno espresso nei confronti del mercato contadino appena realizzato a Ragusa. Noi di Confesercenti siamo invece a favore di questo strumento economico che consente da un lato a molti operatori economici di poter creare una fonte di reddito e dall’altro i consumatori di acquistare ad un prezzo più “sostenibile”. Questo ovviamente, dice il presidente territoriale Pippo Occhipinti, non deve ledere la concorrenza leale tra gli operatori che svolgono l’attività in un luogo fisso; ed in particolare i commercianti dell’ortofrutta non devono considerare i mercati contadini un elemento di concorrenza illegale, sempre che quest’ultima venga svolta nel rispetto delle norma fiscali ed igienico-sanitarie.
Forse la nascita di questo modello che invece favorisce l’acquisto solidale preoccupa coloro i quali invece, alla vendita, fanno “lievitare” i prezzi dei prodotti agricoli a volte del 500%. E noi di Confesercenti , dice il coordinatore territoriale Luca Burruano, vorremmo che si facessero controlli a questi commercianti come agli agricoltori che sono presenti all’interno dei mercati contadini. E direi che il controllo deve avvenire anche nei confronti di quei commercianti che, senza alcuna autorizzazione amministrativa, si posizionano agli angoli di strade all’interno del circuito cittadino, a vendere prodotti ortofrutticoli e magari a 100 metri da un negozio di ortofrutta: questa è concorrenza sleale ed è da combattere. E ben venga il lavoro della Polizia Municipale che, grazie ai servizi di controllo e verifica che sono stati avviati il mercoledì in zona selvaggio, riesce a contrastare l’abusivismo nel commercio.
Noi auspichiamo che i mercati contadini possano essere incentivati in altre aree di Ragusa, magari inserite in una logica di promozione e valorizzazione delle aree stesse. Infatti in molte altre città il mercato contadino è diventato luogo di incontro e di socializzazione, ma anche luogo per i turisti per conoscere i prodotti della terra, i loro odori i loro sapori, ma anche strumento di rivitalizzazione di determinate zone che oramai sono state abbandonate dai commercianti e dai residenti, e ci riferiamo a parte del centro storico di Ragusa Superiore.
Invitiamo i colleghi delle associazioni che si sono prodigati alla realizzazione e riuscita di tale iniziativa di proseguire nel loro lavoro e confermiamo il nostro appoggio a tutte le iniziative che concorrono allo svolgimento dell’attività imprenditoriale secondo le leggi di libero mercato, che purtroppo in Sicilia non è la regola, ma sta diventando un’eccezione: eccesso di burocrazia, lotta tra poveri, contrasto alle aperture dominicali, barricate contro i centri commerciali, impedimenti alla nascita dei centri commerciali naturali, solamente per fare alcuni esempi.