La Corte Costituzionale non si pronuncia sulla cosiddetta “Legge Pecorella”, quella per l’inappellabilità, e, così, il processo in Corte d’Appello riguardante la morte dell’allora quarantunenne modicana Rita Gugliotta, avvenuta il ventisette giugno del 1998 all’Ospedale di Ragusa, non riesce ad andare avanti perché l’organismo etneo intende aspettare il pronunciamento della Corte Costituzionale e così per gli avvocati anche stavolta si è trattato della classica “toccata e fuga” a Catania. Com’è noto a ricorrere in Corte d’Appello sono stati il pubblico ministero e l’avvocato Ignazio Galfo del Foro di Modica che rappresenta la famiglia della donna. Il processo di primo grado si concluse nel mese di giugno del 2001 con quattro medici condannati e sette assolti. La famiglia della povera modicana, il marito, i figli, il fratello, non ha inteso, invece, avviare alcuna procedura nei confronti di quattro infermieri professionali che furono assolti dall’accusa di falsa testimonianza e favoreggiamento. La prossima udienza è stata fissata al 15 gennaio 2007. Rita Gugliotta morì presso il nosocomio ibleo dove era stata ricoverata per una febbre alta e forti dolori tre giorni prima per una broncopolmonite. Il processo era stato intentato con l’accusa di omicidio colposo.
Modica: Cronaca giudiziaria
- Ottobre 11, 2006
- 3:11 pm
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