MODICA. INTRATTENEVA I “CLIENTI” CON I FIGLI A CASA. CONDANNATA

Il giudice monocratico del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, ha condannato a dieci mesi di reclusione, pena sospesa, l’imputata nel processo dove, secondo le accuse dell’ex marito, avrebbe turbato la serenità dei figli minorenni. Maria F., 48 anni, modicana, difesa dall’avvocato Giovanni Favaccio(nella foto), aveva respinto le accuse sostenendo che il suo accusatore, S.S., stessa età, ispicese, fosse, invece, un padre e marito padrone. L’uomo, patrocinato dall’avvocato Enzo Gurrieri, che si era costituito in giudizio, ha sostenuto che l’ex congiunta avrebbe "intrattenuto" uomini all’interno della propria abitazione di Modica Alta, addirittura alla presenza dei figli minorenni. I fatti oggetto del procedimento risalirebbero a circa tre anni fa, dopo che i due congiunti si erano separati. Secondo l’uomo, l’imputata, dopo il divorzio, avrebbe preso a ricevere in casa degli uomini, in larga parte tunisini e marocchini, con i quali avrebbe intrattenuto rapporti sessuali. L’accusa, rappresentata dal pubblico ministero, Maria Mocciaro, ha sostenuto che i minori avevano raccontato al padre, che la mamma li avrebbe costretti a guardare la televisione, mentre lei, nel frattempo, s’intratteneva con gli avventori. I figli, quando furono sentiti, avevano ammesso in parte al giudice questi episodi. La Procura della Repubblica, all’epoca, avviò delle indagini con rilievi fotografici e pedinamenti considerato che si parlava di un movimento giornaliero di circa quindici "amanti occasionali". La donna rispondeva di maltrattamenti in famiglia. Il pubblico ministero aveva invocato la condanna a due anni di reclusione.

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