Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie” scende a fianco de “Il Clandestino” sulla vicenda “Ospedale Maggiore

“Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie” scende a fianco de “Il Clandestino” sulla vicenda “Ospedale Maggiore”. Gianluca Floridia, coordinatore provinciale, e Umberto Di Maggio, coordinatore regionale, manifestano grande preoccupazione ritenendo una vera e propria minaccia il fatto che i vertici dell’Asp di Ragusa intendono predisporre formale querela per le recenti inchieste sulla sanità modicana. “Invece che rispondere nel merito delle domande poste dai giovani de Il Clandestino – dicono – agiscono con le querele. Sarebbe stato opportuno dare delle risposte sul grado di sicurezza con cui si lavora all’ospedale di Modica, in quanto è stato dimostrato dall’inchiesta video che chiunque poteva accedere ai locali interni senza violare nessun accesso. E poi lo stato di decadenza degli stessi locali, che certamente non fanno pensare all’ordinaria manutenzione di un nosocomio. Anziché di chiarezza e serenità tipiche di chi non ha nulla da temere nel dimostrare le proprie tesi, i vertici dell’ Asp non rispondono alle domande dei giornalisti. Anzi, decidono di portare questi giovanissimi in tribunale perché, cosa rara, qualcuno osa fare delle domande vere e anche scomode.
Invece di avviare un confronto dialettico, tipico di qualsiasi paese democratico, con chi impegna giovani volontari a vivere il giornalismo come concetto etico e con la schiena diritta, ci si rifugia nello strumento giuridico per spaventare e impedire di esercitare i più elementari diritti di cittadinanza e costituzionali come l’art. 21 della nostra Carta fondamentale”.Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie invitano Ettore Gilotta a desistere da tali pratiche intimidatorie e a confrontarsi democraticamente nel merito. “Sappiano, i giovani de “Il Clandestino” – dicono – che Libera, la quale ha come statuto la Costituzione e di cui il Clandestino fa parte, si troverà sempre accanto a loro nelle battaglie per la libertà di informazione e di cittadinanza attiva e responsabile”.

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