Modica: Un caso di malasanità per un pensionato di Frigintini

Da due mesi, da quando cioè è stato dimesso dall’Ospedale Maggiore, è in attesa dell’Assistenza Domiciliare Integrata(Adi)gratuita. Un pensionato modicano, residente a Frigintini, Giuseppe Caccamo, è costretto a sostenere giornalmente dei costi perché l’Ausl 7 non gli assicura il servizio che gli era stato garantito. Il figlio, Salvatore Caccamo, ha deciso di denunciare all’opinione pubblica la situazione, nella speranza che gli organismi interessati si facciano sentire. Il due ottobre scorso, il pensionato si ricoverò all’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa Ibla per degli accertamenti. Nel pomeriggio dello stesso giorno, però, le sue condizioni si aggravarono tant’è che sopraggiunge il coma per insufficienza respiratoria grave. I medici lo incubarono ed in serata lo trasferirono all’Ospedale Maggiore di Modica, nella Divisione di Terapia Intensiva in quando all’Ompa non c’era posto. Nel nosocomio di Via Aldo Moro fu sottoposto a ventilazione artificiale. Rimase ricoverato per oltre due mesi. Lo scorso 10 dicembre, infatti, fu dimesso e potè rientrare nella sua abitazione di Frigintini. “Nel momento della dimissione – sottolinea il figlio – ci fu promessa l’assistenza Adi, cioè un infermiere pagato dall’Ausl 7 che avrebbe curato mio padre a domicilio. A distanza di due mesi non si è visto nessuno per cui siamo costretti a pagare giornalmente un infermiere professionale che abbiamo dovuto chiamare per assistere mio padre".

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