Ispica, On. Leontini: l’On. Riccardo Minardo eviti la propaganda ed operi per il bene della sua terra.

Dispiace a me e a tutta la Provincia iblea, dare un tormento all’On. Riccardo Minardo costringendolo a parlare di una materia della quale, evidentemente, non capisce niente! L’onorevole Innocenzo Leontini risponde alla nota dell’on. Riccardo Minardo in tema sanità iblea.
Chi si spinge, per mera propaganda, come fa l’on. Riccardo Minardo, ad attribuire caratteristiche negative alla sanità iblea del passato tacciandola addirittura di sprechi e di disorganizzazione, dopo essere stato uno dei garanti politici, è veramente sconcertante. La provincia di Ragusa, dichiara Leontini, non ha mai avuto quelle caratteristiche e non si fa meglio il servo oggi, disprezzando la patria di ieri. Ove personalmente non dovesse avere la sufficiente preparazione, facendosi informare, potrebbe apprendere che le gestioni finanziarie, l’organizzazione dei servizi e i livelli di assistenza sanitaria a Ragusa, sono stati sempre al di sopra dello standard regionale. So che il corso di formazione sarebbe lungo, trattandosi probabilmente di argomenti conosciuti come la lingua araba, ma sono disposto ad aspettarlo. Quando riterrà potremo confrontarci in un pubblico dibattito; ma prima si impegni ad indurre la sua parte a non continuare a danneggiare gli ospedali di Scicli, di Comiso e, persino, della sua Modica. Le assunzioni di personale sono l’unico argomento a cui l’On. Riccardo Minardo si può interessare! La mentalità rimane sempre quella: il clientelismo continua a dominare.
Se le assunzioni non si accompagnano ad un potenziamento dei servizi e ad una più efficace organizzazione degli stessi, si evidenzia l’incapacità amministrativa per la mancata utilizzazione di tali nuove risorse umane. Un infermiere ogni 30 pazienti non può essere un dato confortante; nemmeno per Riccardo Minardo che forse ritiene che la distribuzione del personale nei servizi possa servirgli per intruppare persone da utilizzare elettoralmente. Sia più libero! Si occupi più della difesa della sua provincia e meno dell’esecuzione cieca di ordini dannosi. Non crediamo che gli servano e soprattutto non servono alla sua terra.

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