In questi ultimi tempi assistiamo ad un processo, iniziato già da qualche anno, che sta portando al trasferimento o alla chiusura di numerose attività commerciali nel centro storico della città, zone che un po’ di anni addietro erano considerati il “salotto della città”.
Numerose sono le motivazioni addotte dai commercianti quali una diminuzione del giro d’affari, un maggiore onere per sostenere l’apertura festiva, a volte anche la necessità di un intervento strutturale e gestionale.
I proprietari dei locali sfitti, che pretendono dei canoni di locazione forse elevati, preferiscono tenere chiusi i locali piuttosto che adeguare il canone alla congiuntura del mercato in questo particolare momento.
Ovviamente, come spesso di frequente succede, a pagarne le spese sono i cittadini/consumatori; si sta svuotando il centro storico di tutte le attività commerciali, fra cui alcuni di rilievo che hanno fatto la storia del centro della città.
“E’ ora di cambiare tendenza, e si chiede uno sforzo comune, dei commercianti, dei consumatori, dei proprietari di immobili ed anche dell’Amministrazione” dice Cerruto Presidente del’Adiconsum.
“I commercianti devono investire nella propria attività offrendo ai consumatori locali moderni ed accattivanti con prodotti di qualità. L’Amministrazione dovrebbe intervenire sia verso i proprietari e sia verso i commercianti con interventi mirati ad incentivare gli insediamenti produttivi nel centro della città. I cittadini devono riappropriarsi del centro storico, devono rivivere la città” continua Cerruto.
Ed in questo l’Amministrazione può mettere in atto una serie di iniziative quali l’approvazione di progetti per la valorizzazione delle aeree commerciali, un adeguato arredo urbano, adeguata illuminazione, convenzione con i parcheggi sia coperti che in superficie, progettazione di nuovi percorsi di acquisto e potenziamento di quelli esistenti anche attraversi iniziative di animazione, attuazione di azioni di marketing urbano (depliant informativi, creazione di portali per accesso a banche dati, sviluppo di mezzi di comunicazioni mediante “numeri verdi”), attivazione di servizi urbani quali punti di accesso ai servizi comunali informatizzati, servizi di fax, posta elettronica e internet, realizzazione con intervento diretto o con appositi incentivi, di attività ricreative, culturali e di spettacolo; tanti possono essere gli incentivi da concertarsi con i commercianti, gli artigiani e le associazioni dei consumatori.
“L’accoglienza del consumatore deve essere prioritaria in un’azione incentivante delle politiche per lo sviluppo del commercio – insiste Cerruto -, il commerciante ne detta le regole ma il consumatore ne è il fruitore”.
La crisi economica colpisce direttamente il settore del commercio “portando” i consumatori verso i grossi centri commerciali dove si possono acquistare i beni a condizioni più convenienti; purtroppo molto spesso la convenienza non corrisponde alla qualità del bene.
Ed allora forse conviene fare uno sforzo comune per il bene di tutta la comunità, nessuno escluso, affinché riviva il centro storico ed affinché gli esercenti ritornano ad essere il punto di riferimento dei ragusani, loro e il centro vivo della città, la nostra Ragusa.
Adiconsum Ragusa: “…se i commercianti piangono, i consumatori di sicuro non ridono…”
- Gennaio 25, 2011
- 1:14 pm
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