LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA DIGNITA’ DELLA DONNA. La riflessione di Giombattista Ballarò

Domenica 13 febbraio in tutt’Italia , le donne si mobiliteranno per chiedere un maggiore rispetto della dignità del gentil sesso. Uno degli slogan con cui le manifestanti scenderanno in piazza recita: “se non ora quando ? “.
Hanno ragione da vendere a manifestare ! Anzi, avrebbero potuto pensarci anche prima, perché sembra che i casi che offendono la dignità della donna, siano sempre più diffusi. Più passa il tempo e più assistiamo ad un uso della donna, quale oggetto di desiderio insano, elemento per allietare la compagnia e le serate di potenti e gente che, potendo tutto economicamente, le considera alla stessa stregua d’un oggetto di lusso da regalare o da regalarsi.
Ma perché certe azioni siano credibili, debbono essere concepite con uno spirito obiettivo e di denuncia non parziale della verità , altrimenti, si corre il rischio di voler fare solo strumentalizzazione nei confronti della pubblica opinione. Credo sia di pubblico dominio che una fetta della società in cui ci troviamo a vivere, abbia perso il senso di alcuni valori e conseguentemente bruci la propria esistenza, all’insegna della sregolatezza, calpestando il valore della famiglia e rinunciando a quei comportamenti che fanno d’un uomo un vero uomo e d’una donna, una persona per bene. Va detto però che se esistessero solo uomini di questa specie e non si trovassero donne disponibili a seguire certi stili di vita, non saremmo di certo in una società che mostra tutti i segni del proprio degrado. Quante donne, pur di entrare nel mondo dello spettacolo, sono pronte a rinunciare alla propria onorabilità ? Quante altre, pur di vestire “griffate” e di apparire al di sopra delle proprie reali possibilità economiche, si vendono per qualche migliaio di euro, in certi ambienti ? Quante donne, barattano il loro corpo con un impiego importante o con qualche candidatura a livello politico ? Se questo è realtà, non possiamo non dire, che oltre alla scostumatezza di alcuni esemplari maschili, esiste una parte del genere femminile che ha perso o non ha mai avuto il senso della dignità ed il rispetto di se stessa come donna. Dunque, benvenuta la manifestazione di domenica, ma non solo per gridare il legittimo rispetto della dignità della donna, ma anche per tentare di far recepire ad un certo tipo di signorina, che il loro corpo non può rappresentare oggetto di scambio con favori altolocati, né può essere posto in vendita al migliore offerente. Questo, comunque la si pensi, o al di là dei moderni sforzi di definirlo attività da escort, si chiama solo prostituzione. Senza di questa presa di coscienza tutta femminile, non possiamo parlare di rispetto della donna, poiché a mio modesto parere, il rispetto, per pretenderlo dagli altri, esse stesse, debbono creare le giuste condizioni comportamentali verso gli altri e decidere quello che vogliono farne della propria vita.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa