Scicli, Drago e Leontini: Venticinque non è un sindaco libero

“Venticinque è un sindaco ostaggio di Nino Minardo e Orazio Ragusa”. Peppe Drago e Innocenzo Leontininon hanno dubbi: l’estromissione di Maurizio Miceli (Pid) dalla giunta, l’ingresso di Pietro Sparacino (Udc) con la benedizione di Ragusa e Minardo sancisce uno spartiacque. Non chiudono la porta, ma annunciano percorsi autonomi, se il sindaco dovesse continuare a ignorare due alleati storici e organici della coalizione, Drago e Leontini.

Non lo dicono esplicitamente, ma il messaggio è: nella prossima legislatura non sarai il nostro candidato, se continui il dialogo privilegiato con l’asse Orazio-Nino.

Drago: “Il sindaco si prepara ad affrontare Piano Commerciale e nuovo Prg senza maggioranza in consiglio”.

Ancora Drago: “Ieri ci siamo sentiti, mi ha detto che non ha la forza e l’autonomia di convocare il tavolo unitario del centrodestra per rivedere l’organigramma. E’ ostaggio dei suoi dante causa politici. Ne subisce il ricatto”.

Poi aggiunge: “Ciò nondimeno, continueremo a servire la città in tutte le iniziative che ne favoriranno lo sviluppo. Confermo: se l’on. Ragusa lavora bene per Scicli, noi non possiamo che esserne felici”.

Ma le remore sono dietro l’angolo: “L’Udc è alleato con Lombardo e col Pd a Palermo -dice Leontini-. Ci dica il sindaco se non prova imbarazzo a estromettere dalla coalizione due alleati organici e storici, determinanti al momento della sua candidatura unitaria, salvo allearsi con chi ha tradito il centrodestra”. Al fianco dei due leader siedono Maurizio Miceli, Enzo Pacetto, Antonino Rivillito, Salvatore Calabrese. I messaggi al sindaco sono chiari: noi ti avevamo sostenuto, siamo stati determinanti nella tua candidatura, tu sei irriconoscente, e ti allei chi chi ti ricatta, che però, nel caso dell’Udc, ha tradito il progetto politico del centrodestra. Dai un colpo di reni e convoca il tavolo del centrodestra, se ne hai la forza e l’autonomia. E facci rientrare in gioco.

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