Conclusione delle indagini per la morte del feto all’Ospedale Maggiore di Modica.

Avviso di conclusione delle indagini notificato dalla Procura della Repubblica di Modica alle parti interessate nel procedimento penale a carico del primario e di un medico della divisione di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Maggiore di Modica, e di una ginecologa pozzallese, accusati di avere causato la morte di un feto, i cui genitori erano Michela Lo Piccolo e Maurizio Pecoraro di Bagheria. Di mezzo, come si diceva, ci sarebbe la morte di un feto che la donna portava in grembo(in quel periodo la coppia era a Pozzallo). Il ginecologo del “Maggiore”, secondo l’accusa, il giorno prima del decesso del bimbo sottopose la donna a un esame e non si sarebbe accorto della sofferenza del feto; il primario, invece, nel comunicare la morte del bambino avrebbe avuto un alterco con Pecoraro “avendo un comportamento gravemente ingiurioso e inumano”. La vicenda è accaduta il 13 luglio, quando la donna, alla 35esima settimana, non sentendo muovere il bambino, si era rivolta all’ospedale di Modica dove era stata sottoposta ad accertamenti. L’esame, per il medico di turno, non avrebbe evidenziato problemi. Il giorno successivo la Lo Piccolo fu chiamata dalla sua ginecologa, in servizio volontario nel nosocomio, la quale aveva visto gli esiti dell’esame e aveva notato che qualcosa non andava. La donna fu sottoposta a un’ecografia che evidenziò la morte del feto. Il decesso, a dire della coppia, sarebbe stato loro comunicato brutalmente dal primario che alle critiche di Pecoraro avrebbe risposto con parolacce, invitando la donna a tornare il giorno dopo per partorire il bimbo morto. I due coniugi qualche settimana fa avevano chiesto sanzioni disciplinari per i due medici del “Maggiore”. La perizia del consulente della Procura aveva evidenziato “un grossolano errore professionale del ginecologo che non avrebbe saputo valutare le alterazioni evidenti nel tracciato omettendo di ricoverare la paziente e monitorare il feto”. Censurata anche la ginecologa che non si sarebbe accorta del «cordone nucale”. I due congiunti sono patrocinati dall’avvocato Ignazio Di Maria. I due medici ospedalieri sono difesi dall’avvocato Rinaldo Occhipinti mentre la ginecologa di Pozzallo è difesa dall’avvocato Raffaele Pediliggieri. L’indagine ha portato alla nomina di due consulenti tecnici d’ufficio, un medico legale di Catania ed un ginecologo locale che avevano effettuato l’esame autoptico sul feto per accertare le cause del decesso. Ora si attendono i canonici venti giorni prima della fissazione dell’udienza preliminare. (*SAC*)

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