Modica Multiservizi. La Cgil torna a sollecitare sulla vicenda della Multisosta

La Fp Cgil, torna a scrivere al sindaco di Modica per richiamare l’attenzione sulla problematica del servizio delle strisce blu e del personale ad esso legato. “Non appare più plausibile e giustificabile – dice il segretario Salvatore Terranova – non dare una risposta (come si è fatto finora) alla legittima rivendicazione degli operatori, i quali hanno – a ragione – manifestato, sia in sede di conferenza dei capigruppo sia negli incontri con l’Amministrazione, la loro grande contrarietà ad accettare un trattamento diverso rispetto a quello previsto per il resto del bacino dei lavoratori della Modica Multiservizi. Gli operatori delle strisce hanno ritenuto e ritengono di non condividere che sulle procedure, con cui verranno trasferiti i dipendenti della Multiservizi alla nuova società, il comportamento della maggioranza non abbia rispettato gli accordi (ben due) sottoscritti con il sindacato, ma anche l’approccio oltremodo rigido e dalla forte valenza politica da parte della stessa su una problematica che aveva trovato, coi due precitati accordi, una sintesi importante, alla quale avevano contribuito in maniera determinante e lungimirante sia l’Assessore alle Società partecipate, Giuseppe Sammito, sia l’allora Amministratore unico, Giovanni Giurdanella.
E invece, con un colpo circense, da un’ora all’altra, la maggioranza cambia le carte in tavola, modifica l’assetto che era stato congegnato in un anno di lavoro e approfondimento e propende per una nuova soluzione che toglie la tura alla possibilità di danneggiare 10 lavoratori dal punto di vista occupazionale e dà la prova, incontrovertibile, del filone ultra-liberista che attraversa l’attuale maggioranza”.
Secondo Terranova basterebbe verificare i dati di alcuni importanti studi fatti, a livello nazionale, sui risultati prodotti dai processi di privatizzazione messi in atto nell’ultimo quinquennio dagli enti locali al nord come al sud, per rendersi conto che l’operazione del progetto di finanza o di altre forme di piena esternalizzazione costituiscono un salto nel buio e profilano l’utilizzo pieno di beni pubblici per decenni da parte di privati. “E basterebbe attenzionare gli esiti – prosegue – che hanno questi processi sia sul mercato del lavoro che sulla qualità delle occupazioni che ne discendono, per pensare soluzione diverse in favore dei dipendenti.
L’aver fatto altre scelte rispetto a quelle concordate ha indotto i soggetti interessati a promuovere ricorso al TAR, che a giorni potrebbe concedere la sospensiva per cui le procedure pensate e da attuare in questi giorni, cioè il trasferimento dei servizi e del personale alla Società Servizi per Modica, potrebbero subire un arresto di almeno 6-8 mesi, con conseguenze che conosciamo tutti. Il non aver dato alcun spiraglio per giungere ad un accordo ha determinato, inoltre, negli operatori la volontà di procedere a fare ricorso dinnanzi al Giudice del lavoro per il trattamento di disparità messo in atto dall’Amministrazione rispetto a dipendenti aventi la medesima struttura giuridica di lavoro.
Detto ciò siamo convinti che sul personale dell’Ente e delle sue partecipate la Sua Amministrazione abbia un obbligo non più differibile: quello di mettere serenità in tutti i dipendenti, perché hanno prevalso sin qui posizioni politiche e di concezione del personale, ma anche degli enti pubblici, degne di altre tradizioni culturali e politiche, di certo non adeguate a una colazione che si vorrebbe connotare di centro-sinistra, sebbene essa sia la risultante di un incrocio programmatico ed elettorale tra componenti politiche eterogenee. Questo pensiamo sia il proposito che Ella debba intestarsi da subito e che dovrà saper portare avanti, speriamo con buoni risultati.
Per gli operatori delle strisce blu, la CGIL chiede che Ella convochi, a breve, un incontro che porti alla sottoscrizione di un accordo, in considerazione del fatto che il problema dell’individuazione della giusta collocazione lavorativa di questi lavoratori si è arenata per ragioni che attengono più alla politica che non a motivazioni giuridiche e tecniche”.

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