TENTATO UXORICIDIO A MODICA. NON RISPONDE AL GIP, L’ARRESTATO RESTA IN CARCERE.

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Mohamed Khalidi, 27 anni, marocchino, disoccupato con precedenti penali per droga anche se sotto altro nome, arrestato venerdì nella villetta dove risiede con la moglie ed i suoi due figlioletti di due anni e di otto mesi, in Via Fiumara, e dove abitano in separato appartamento, anche i suoceri ed i cognati. L’extracomunitario ieri mattina, ha ricevuto "la visita" del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, ed alla presenza del suo difensore, l’avvocato Raffaele Rossino, ha comunicato di non avere alcuna intenzione di rispondere alle domande del magistrato al quale non è rimasto da fare che raccogliere l’incartamento del fascicolo a carico del giovane colored e riporlo nella borsa per fare rientro al Palazzo di Giustizia. Successivamente lo stesso Gup ha emesso la propria decisione che conteneva la convalida dell’arresto ed il mantenimento in carcere per la gravità dei reati che gli sono stati contestati al momento dell’operazione restrittiva. Il difensore dell’immigrato si è riservato, in ogni modo, di avanzare un’istanza per chiedere in altro momento, un successivo interrogatorio durante il quale l’indagato dovrebbe spiegare i motivi che lo hanno mandato fuori di testa fino a tentare di uccidere la giovane moglie di 25 anni di origini palestinesi ma praticamente vissuta sempre a Modica dove il padre è un professionista molto conosciuto ed apprezzato. Proprio il padre ed un fratello della vittima erano riusciti a strapparla da conseguenze più gravi, quando, udite le grida, erano riusciti a forzare la porta dell’appartamento dove era in corso il tentativo di uxoricidio che l’uomo aveva chiuso a chiave appositamente, ed a bloccarlo. Khalidi è accusato di tentato omicidio, lesioni gravi e aggravate e maltrattamenti in famiglia.

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