DOCUMENTO LAVORI CONSIGLIO GENERALE FILCA CISL RAGUSA

Alla presenza del segretario regionale Santino Barbera, si sono svolti i lavori del massimo organismo della Filca ragusana. L’occasione è stata propizia per fare il punto della situazione per quanto riguarda l’andamento del settore nella sua complessità. Indubbiamente la crisi che si sta manifestando ha origini che sconfinano gli ambiti provinciali e che si sta ripercuotendo su tutti i settori, oltre che sulle costruzioni, sul settore lapideo, su quello del cemento, del legno e dei manufatti. Ciò è ampiamente dimostrato dalle problematiche che stanno attraversando le cementerie, da quanto è emerso dal convegno di giorno 11 marzo scorso a Comiso sul settore marmi, dai disagi in cui versano le aziende del manufatto e del legno. La carenza e il venir meno di risorse e investimenti nel settore delle costruzioni, pubblico e privato, ha nei fatti inceppato il primo anello di trasmissione fatto dall’edilizia pura. In quest’ottica la forte iniziativa del 17 dicembre del 2010 degli stati generali dell’edilizia ha avviato un nuovo percorso che, però, va sempre alimentato con forza, determinazione e autorevolezza nei rapporti con gli interlocutori istituzionali locali. Al di là di questo ragionamento va inquadrata l’iniziativa presa dalla segreteria della Filca Ragusana – condivisa dal direttivo – di chiedere un incontro al presidente della Camera di Commercio, per fare in modo che tutte le parti sociali, a partire dagli stati generali dell’edilizia e degli altri settori produttivi, associazioni delle imprese e dei lavoratori, decidessero le priorità, i tempi e gli interlocutori, ovvero con chi affrontare le annose problematiche ataviche di Ragusa. Questo non significa sostituirsi alla politica o alle istituzioni ma creare le ragioni vere per fare una battaglia forte per lo sviluppo a Ragusa. Le parti sociali, e la Filca sicuramente, non possono dare minimamente l’impressione di essere complici attivi di scelte scellerate tendenti a bloccare, mummificare e ovattare il territorio ragusano; così come bisogna intervenire con azioni forti e unitarie sulle grande
infrastrutture, Ragusa-Catania, Rosolini-Scicli, porto, aeroporto e autoporto, e non con una marcia lenta su Catania ma bensì con una marcia veloce su Palermo. Ci chiediamo come mai è calata una coltre di silenzio, quasi omertosa, sul progetto d’utilizzo dei fondi ex insicem, 273 MLN, pur consapevoli che la realizzazione di alcune opere viarie e di collegamento, rimarrebbero incomplete senza le somme previste da tale progetto? Un esempio per tutti è la bretella di collegamento aeroporto di Comiso – SS 514: sono stati previsti 17 MLN, e gli altri per il completamento? Dobbiamo avere il coraggio di governare i processi che sono di nostra prerogativa, coinvolgendo le istituzioni e la politica. Agire nel modo inverso, potrà soddisfare qualcuno per un tempo limitato ma, sicuramente, non il territorio. Queste sono le coordinate che ci hanno motivato nell’iniziativa degli stati generali delle costruzioni, queste dovrebbero essere le linee da seguire, se le parti sociali vogliono come sempre assolvere al proprio ruolo in Provincia. Con queste premesse la Filca auspica un risveglio complessivo del territorio e spera che il prossimo incontro alla Camera di Commercio possa, all’interno di una logica condivisa tra le parti sociali, così come adottata dagli stati generali delle costruzioni, fornire priorità, tempi e modi di programmare le iniziative, preferibilmente con una piattaforma, e gli interlocutori con cui affrontare ragioni del territorio ragusano. Il Direttivo all’unanimità nel condividere tale impostazione, impegna la segreteria a farsene portavoce all’interno degli stati generali delle costruzioni, sin dal prossimo incontro del 26 marzo alla Camera di Commercio.

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