Parecchie notizie che il nostro quotidiano Rtm on line pubblica sono oggetto di commento da parte dei lettori. Mi sono accorto, però, che l’attenzione di molti cade su quegli articoli o su quelle mie “osservazioni dal basso” che, a volte, toccano questioni politico-amministrative,anziché su altre che (esempio: la guerra in Libia ) meriterebbero di essere oggetto di approfondimento e valutazione da parte dei lettori per conoscere il loro pensiero. Ho notato che molti di coloro che intervengono difendono, legittimamente, le loro posizioni, ma non tengono spesso conto del testo letto; difendono , se si parla di politica, i loro amici, e attaccano gli avversari dei loro amici. Tempo addietro un commentatore, a proposito dell’in-contro del Presidente Lombardo a Ragusa, ebbe parole poco simpatiche, per non dire offensive, nei confronti della Redazione di RTM, come quelle scritte da un certo Piero: “ E’ vergognoso leggere questi articoli, – commentava – dov’è finita la deontologia professionale… Voi finti giornalisti siete solo dei zerbini asserviti ai quattro potentati locali”. Nonostante la redazione non avesse condiviso tali affermazioni, il moderatore riportò quanto espresso da quel signor “Piero”, a dimo-strazione del fatto che RTM non ha di questi problemi e che lo sforzo deontologico costituisce una tensione costante del suo gruppo redazionale. Pazienza! La democrazia è anche questo! Le lamentazioni, le critiche, gli attacchi, le difese, le aggressioni, se mantengono certi limiti, possono pure starci e attengono allo stile e alla signorilità delle persone che commentano.
Nel caso della polemica tra il sindaco Buscema e Giorgio Iabichella, la mia osservazione ha avuto un unico ed esclusivo scopo: riflettere su alcuni principi generali. Da una parte il diritto di ogni cittadino, sia che abbia una carica sia che non rivesta alcun ruolo, di essere ricevuto dal sindaco e, dall’altra, il suo dovere di qualificarsi e di indicare la motivazione per cui vuole essere ricevuto. E ancora, il dovere, da una parte, del sindaco di ricevere, al di là di chi si rappresenti, qualsiasi cittadino ne faccia richiesta, e , dall’altra, il suo diritto a conoscere prima l’oggetto del colloquio al fine di discernere e di poter avere elementi in mano per cercare di venire incontro alle richieste che gli potranno essere presentate in sede di audizione.
Visti “dalla mia parte” credo che questi principi, ma solo nel caso specifico di Iabichella, non siano stati chiaramente rispettati da entrambe le parti scese in polemica, tali da avermi indotto a parlare, solo ed esclusivamente in relazione al caso, di “caduta di stile” di Buscema. Ma non è detto che non possa essermi anche sbagliato. Nel qual caso vadano le mie scuse sia al sindaco Buscema che a Giorgio Iabichella!
Al commentatore Piero Iacono, poi, e che ringrazio intanto perché ci legge( non so, poi, se si tratta della stessa persona di cui sopra), e che giudica questo direttore “di parte, sia in politica che nella religione”, dico con chiarezza che “essere di parte” è cosa retta e onesta. Non essere “di parte” significherebbe infatti essere privo di identità. “Essere di parte” significa avere una propria visione culturale, politica, progettuale, ideale che nasce dalla proprie radici formative, per cui è cosa normale e onesta che ognuno guardi il mondo “dalla propria parte”, con la consapevolezza che non si tratta dell’unica parte. E’ chiaro che se si avesse la presunzione di ritenere giusta solo la propria parte e sempre sbagliata la parte degli altri, si cadrebbe in un delirio di onnipotenza.
Se il commentatore Piero Iacono intende il mio “essere di parte” nel senso da me spiegato, non esiste alcun problema etico; se invece utilizza il “di parte” come sinonimo di “fazioso”, allora credo, pur rispettandolo, di non poter essere d’accordo con lui perché il nostro quotidiano Rtm on line ritiene, a proprio giudizio, di non porre in essere un “giornalismo fazioso” finalizzato a fare inchieste d’assalto, scoop particolari, gossip su personaggi politici, inchieste giudiziarie(queste le lasciamo alla magistratura), processi on line con stratagemmi insinuanti sospetti per attrarre l’attenzione o per fare opposizione a questa o a quella amministrazione comunale. Rtm on line dà spazio a tutte le espressioni del pensiero, sia quelle che condivide che quelle che non condivide purché non offendano, chiaramente, e non varchino i limiti previsti dalla legge.
Rtm on line, pur avendo una sua “identità di osservazione”, non ha preclusioni per nessuno, non ha da difendere o perseguire schieramenti o gruppi politici, sindaci o amministratori, ma intende esercitare il diritto costituzionale di opinione, di cronaca, di critica, di espressione del pensiero, offrendo una informazione quanto più argomentata, poggiata su fondamenti veritativi e tesa a dare un servizio giornalistico che si pone come racconto sereno dei fatti e affidato alla possibilità dei lettori di poterne fare oggetto di valutazione. E i commenti, in fondo, condivisibili, fuori luogo o meno, sono anch’essi espressione del libero pensiero.
Nella redazione di RTM questo è il sentire comune, e lo diciamo con trasparenza; se qualcuno la pensa diversamente è chiaramente libero di poterlo fare, come è libero anche di non leggerci e commentare.
L’OSSERVAZIONE DAL BASSO……… di Direttore. RICEVERE I CITTADINI MODICANI: DALLA “PRASSI ORDINARIA CHE NON E’ IN DISCUSSIONE AL “CASO SPECIFICO IABICHELLA”
- Marzo 27, 2011
- 5:27 am
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