Vertenza della Multisosta. Cgil: “I lavoratori temono per i loro livelli occupazionali”

“La vertenza degli operatori della Multisosta ha pieno fondamento. I lavoratori hanno ragione nel pensare che l’operazione messa su dal consiglio comunale determinerà, alla fine, danni ai loro livelli occupazionali”. Lo puntualizza la Cgil che, dopo il pronunciamento del Tar di Catania che ha respinto la domanda cautelare ma che mantiene per intero il suo impianto(si attende il pronunciamento definitivo del Tribunale Amministrativo, è più che convinta che la strada per giungere ad una efficace composizione della vertenza ci sia ancora e l’ha indicata in diversi passaggi istituzionali sia al Sindaco che ai componenti la conferenza dei capigruppo consiliari. “E’ soprattutto il Sindaco – dice il segretario aziendale, Salvatore Terranova – che viene chiamato ad aprire una mediazione alta con la coalizione che lo sorregge per riportare nel solco di una discussione serena e proficua un processo che era stato ben pensato ma che il protagonismo di qualcuno ha inteso sciupare, determinando malesseri, tre mesi di blocco e solo confusione. Il Sindaco torni all’impostazione concordata con i Sindacati e tolga dall’ambascia tanti padri di famiglia”. ll ricorso promosso dagli operatori contro il Comune di Modica e il Consiglio comunale del Comune di Modica, era teso a chiedere l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della deliberazione del consiglio comunale di Modica del 29 dicembre 2010 n. 172, avente ad oggetto “ricognizione delle società partecipate dal Comune di Modica di Modica e percorso di ristrutturazione delle società comunali – verifica dei presupposti per il loro mantenimento ai sensi degli artt.artt. 2 e 3 della Legge n.244/2007 -”

ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO DELLA CGIL

In riferimento all’articolo, riguardante la vertenza degli operatori della Modica Multi-Servizi impegnati nel servizio delle strisce blu, ci sembra doveroso fare le necessarie e incontrovertibili precisazioni, anche per ripristinare il diritto alla corretta informazione ai cittadini sul tenore dell’ordinanza n. 00601 del 24.03.2011, emessa dal TAR di Catania, avente ad oggetto il ricorso che gli operatori hanno promosso contro il Comune di Modica e il Consiglio comunale del Comune di Modica, per chiedere l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della deliberazione del consiglio comunale di Modica del 29 dicembre 2010 n. 172, avente ad oggetto “ ricognizione delle società partecipate dal Comune di Modica di Modica e percorso di ristrutturazione delle società comunali – verifica dei presupposti per il loro mantenimento ai sensi degli artt. 2 e 3 della Legge n.244/2007 -”.
Ci pare doveroso ritornando sull’argomento e dicendo che il Tar di Catania ha solo respinto la domanda cautelare e non rigettato, come erroneamente asserito, il ricorso che mantiene per intero il suo impianto, per cui attendiamo il pronunciamento definitivo del Tribunale Amministrativo, senza far passare certi fatti per cose che non sono, attribuendogli significati che fino ad ora non hanno.
A riprova di quanto da noi asserito, ci permettiamo di riportare la motivazione posta dal Tar di Catania a fondamento dell’ordinanza: “ … il ricorso non si presenta allo stato sorretto dai richiesti requisiti ai fini dell’accoglimento dell’istanza cautelare, con specifico riferimento alla sussistenza del danno grave ed irreparabile. Ciò nella considerazione che il danno qui meramente paventato potrebbe concretamente scaturire dalle ulteriori fasi della procedura incardinata dal comune e che non è dimostrato è dimostrato il nesso di causalità tra l’attuale situazione di disagio psico-fisico accusata dai ricorrenti e l’adozione dell’atto impugnato”.
La vertenza, a nostro avviso, ha pieno fondamento. Gli operatori hanno ragione nel pensare che l’operazione messa su dal consiglio comunale determinerà, alla fine, danni ai loro livelli occupazionali. La cgil è più che convinta che la strada per giungere ad una efficace composizione della vertenza ci sia ancora e l’ha indicata in diversi passaggi istituzionali sia al Sindaco che ai componenti la conferenza dei capigruppo consiliari. Ma è soprattutto il Sindaco che viene chiamato ad aprire una mediazione alta con la coalizione che lo sorregge per riportare nel solco di una discussione serena e proficua un processo che era stato ben pensato ma che il protagonicismo di qualcuno ha inteso sciupare, determinando malesseri, tre mesi di blocco e solo confusione. Il Sindaco torni all’impostazione concordata con i Sindacati e tolga dall’ambascia tanti padri di famiglia.
Ragusa 26.03.2011 Il Segretario confederale
S .Terranova

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa