Operazione “Pollice Verde. Pozzallese deteneva fucile rubato, arresto non convalidato. Domiciliari

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modica, Sandra Levanti, non ha convalidato l’arresto del pozzallese F.M., incensurato, 26 anni, arrestato dai carabinieri della Compagnia di Modica nel corso dell’operazione antidroga “Pollice Verde” condotta in tutta Italia. Gli sono stati, comunque, concessi gli arresti domiciliari Il giovane rispondeva del reato di detenzione di un fucile di provenienza furtiva. Nel corso della perquisizione domiciliare, infatti, i carabinieri avevano trovato un fucile, tipo “doppietta”, il cui furto era stato denunciato dal legittimo proprietario nel 1997. Il pozzallese, che era stato rinchiuso nel carcere di Ragusa, è stato sottoposto, alla presenza del suo difensore di fiducia, l’avvocato Giorgio Terranova, ad interrogatorio di garanzia. Ha detto di avere trovato il fucile abbandonato in una riserva di caccia in territorio di Ispica, a Marina Marza, e di averlo tenuto non pensando di doverne denunciare la detenzione e, comunque, il ritrovamento. Al termine dell’audizione, il Gip ha deciso, come si diceva, di non convalidare l’arresto ma di mantenere un provvedimento afflittivo assegnandolo alla detenzione in casa. L’avvocato Terranova nella stessa giornata di sabato ha depositato istanza di revisione del provvedimento al Tribunale per il Riesame di Catania. Il ventiseienne era stato arrestato mercoledì insieme a un ispicese, Marco F., che venerdì scorso ha patteggiato un anno e quattro mesi di reclusione e duemila euro di multa, pena sospesa, e due sciclitani, il cui arresto è stato convalidato e sono stati rimessi in libertà. Saranno processati entrambi il prossimo 17 giugno con l’abbreviato

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